Con il Decreto Rilancio aumenta al 110% il Sismabonus ordinario he agevola l’adozione di misure antisismiche che migliorino la sicurezza antisismica o la classe di rischio degli immobili che si trovano nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2) e quelli situati nelle zone a minor rischio (zona sismica 3), facendo riferimento all’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 20 marzo 2003. (viene espressamente esclusa la sola zona 4).
Rientrano tra gli interventi anche quelli che prevedono la demolizione e ricostruzione della struttura con il miglioramento della Classe di Rischio Sismico.
Tale agevolazione, valida per le spese sostenute dal1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021, può essere fruita sia sulla tassazione IRPEF che IRES e per interventi realizzati su tutti gli immobili di tipo abitativo e su quelli utilizzati per attività produttive.
Un tecnico abilitato dovrà asseverare l’efficacia dei lavori per la riduzione del rischio sismico (Dm 58/2017) e la congruità delle spese. Sarà necessario il visto di conformità, e il professionista che apporrà il visto verificherà anche l’asseverazione.
Interventi ammessi
Il Bonus potenziato al 110% spetta per tutti gli interventi già ammessi alla detrazione:
Per il miglioramento sismico dell’edificio è necessario rivolgersi ad un tecnico qualificato che possa valutare la situazione di partenza e scegliere l’intervento migliore. Ecco una panoramica dei sistemi per l’adeguamento sismico.
Dispositivi antisismici, isolatori e dissipatori
Vengono utilizzati per rendere la struttura più rigida e meno vulnerabile all’azione sismica. I dissipatori di energia, ad esempio, dissipano gran parte dell’energia trasmessa alla struttura durante il sisma, riducendo così le sollecitazioni negli elementi strutturali; generalmente si impiegano nei punti in cui il sisma causa spostamenti relativi tra due elementi strutturali, come tra i piani in un edificio.
Giunti strutturali
Per evitare un danneggiamento sismico di due zone adiacenti si ricorre all’utilizzo di giunti strutturali che permettono l’interruzione della continuità di un’opera.
Materiali compositi per il rinforzo strutturale
I materiali fibro rinforzati a matrice polimerica (conosciuti come FRP e tra cui ci sono fibra di vetro e fibra di carbonio) sono capaci di una buona resistenza sismica e una bassa invasività. I vantaggi di tali materiali sono svariati: elevate prestazioni meccaniche di resistenza, sagomabilità e adattabilità di forma, durabilità nel tempo (ad esempio la fibra di carbonio non subisce trasformazioni chimiche nel tempo e non è soggetto a processi di ossidazione), leggerezza, bassissima invasività e velocità di posa in opera.
Consolidamento delle murature
In alcuni casi potrebbe essere necessario il consolidamento delle murature attraverso cerchiature, cuciture metalliche, riduzione delle spinte di archi e volte, riduzione dell’eccessiva deformabilità dei solai, interventi in copertura, incremento della resistenza nei maschi murari, rinforzo mediante reticolo cementato, inserimento di paretine armate, interventi in fondazione, giunti sismici, ecc.
Consolidamento solai e strutture in legno
Anche per il consolidamento di solai e strutture in legno si può pensare a soluzioni per l’irrigidimento attraverso dei sistemi controventati o sistemi di consolidamento di travi e solai.
Connettori per solai
Per le opere di rinforzo strutturale sui solai si possono utilizzare connettori per solai che si sovrappongono alla struttura esistente tramite una sottile soletta, generalmente di calcestruzzo con rete elettrosaldata, connessa al solaio esistente.
Supporti ed ancoraggi per strutture in cemento armato
Tali supporti offrono un valido aiuto per le costruzioni in calcestruzzo armato perché ne migliorano le prestazioni antisismiche.
Consolidamento di terreni e fondazioni
Per prevenire problemi sulle strutture a volte può essere utile anche agire sulle fondazioni.
Per i suindicati interventi, in caso di cessione del corrispondente credito ad un’impresa di assicurazione e contestuale stipula di una polizza che copre il rischio di eventi calamitosi, la detrazione Irpef del premio assicurativo è aumentata dall’attuale 19%7 al 90%. La detrazione spetta anche per l’installazione di sistemi di monitoraggio strutturale continuo a fini antisismici se effettuata congiuntamente a uno degli interventi da Sismabonus, nel rispetto dei limiti di spesa previsti dalla legislazione vigente per i medesimi interventi.
Sismabonus e impianti fotovoltaici
In presenza del Sismabonus, la detrazione potenziata al 110% spetta anche per l’installazione di impianti fotovoltaici e accumulatori ad essi integrati connessi alla rete elettrica, fino ad un tetto massimo di spesa pari a 48 mila euro, e comunque nel limite di spesa di 2.400 euro per ogni kWh di potenza nominale dell’impianto solare fotovoltaico (ridotto a 1.600 euro in caso di interventi di ristrutturazione edilizia, nuova costruzione o ristrutturazione urbanistica).
Chi può usufruire della detrazione
Come ottenere la detrazione:
Sono previste 3 modalità per ottenere la detrazione:
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